İstanbul
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© Lonely Planet Publications İstanbul POP. 13 MILIONI Perché andare? Che cosa vedere . . . . . . 33 Attività. . . . . . . . . . . . . . 69 Corsi. . . . . . . . . . . . . . . . 76 Tour . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 Feste ed eventi. . . . . . . . 78 Pernottamento . . . . . . . 78 Pasti. . . . . . . . . . . . . . . . 84 Locali. . . . . . . . . . . . . . . . 92 Divertimenti. . . . . . . . . 96 Shopping. . . . . . . . . . . . 98 Isole dei Principi . . . . . 110 Che cosa vedere e fare. . . . . . . . . . . . . . . 110 Pasti. . . . . . . . . . . . . . . . 111 I migliori hotel »»Marmara Guesthouse (p79) L’importanza di alcune città antiche è data dall’insieme dei loro monumenti, ma ve ne sono altre, come İstanbul, che sono molto più di questo. Qui potrete visitare chiese bizantine e moschee ottomane di mattina, fare acquisti in eleganti boutique di pomeriggio e divertirvi in raffinati e frequentatissimi locali notturni per tutta la notte. Nel giro di pochi minuti sentirete i muezzin chiamare i fedeli alla preghiera dall’alto dei minareti affusolati della Città Vecchia, la sirena di un affollato traghetto per pendolari che effettua la traversata fra l’Europa e l’Asia e le grida acute dei venditori ambulanti che offrono ai passanti frutta e verdura di stagione. Per farla breve, questa allettante metropoli è una festa dei sensi che saprà sedurvi come nessun’altra. Chiedete a qualcuno del posto che cos’è che ama di İstanbul e lo vedrete scrollare le spalle, accennare un sorriso e dire semplicemente che non esiste un altro posto simile al mondo. Trascorrete qualche giorno in città e capirete esattamente che cosa intendeva. Quando andare »»Hotel Empress Zoe (p79) »»Four Seasons Istanbul at the Bosphorus (p84) »»5 Oda (p82) »»Hotel İbrahim Paşa (p79) I migliori ristoranti »»Çıya Sofrası (p91) »»Hatay Has Kral Sofrası (p86) »»Develi (p89) »»Karaköy Güllüoğlu (p88) »»Karaköy Lokantası (p88) Aprile Il sole e la brezza annunciano il pittoresco International İstanbul Tulip Festival. Da giugno a luglio Locali ricchi d’atmosfera ospitano i vari eventi dell’International İstanbul Music Festival. Settembre Il caldo si fa meno intenso e gli abitanti della città si godono la stagione del levrek (spigola). Storia BISANZIO COSTANTINOPOLI Le sorti della città nel millennio successivo furono determinate da un’altra lotta per il controllo dell’impero romano. L’imperatore Costantino inseguì il rivale Licinio arrivando fino ad Augusta Antonina, poi attraversò il Bosforo e si spinse fino a Chrysopolis (Üsküdar). Dopo aver sconfitto il rivale, nel 324, Costantino consolidò il suo potere e dichiarò la città ‘Nuova Roma’. L’imperatore progettò una nuova metropoli destinata a diventare la capitale del suo impero e la inaugurò in pompa magna nel 330. Costantino morì nel 337, appena sette anni dopo la consacrazione della sua nuova capitale, ma la città continuò a crescere sotto gli imperatori successivi. Teodosio I, detto il Grande (regno 379-95), fece costruire un foro sul sito dove oggi si trova Piazza Beyazıt, mentre suo figlio, Teodosio II, fece erigere le mura che portano il suo nome nel 413, quando la città era minacciata dagli avidi unni di Attila. Completamente distrutte da un terremoto nel 447 e ricostruite in soli due mesi, le mura teodosiane circondano ancora oggi il centro storico. İstanbul Il primo insediamento di una certa rilevanza storica sorto nell’area occupata dall’odierna İstanbul venne fondato da un colono di Megara di nome Byzas, il quale, prima di lasciare la Grecia, aveva domandato all’oracolo di Delfi dove creare la sua nuova colonia, ricevendone l’enigmatica risposta: ‘Di fronte al cieco’. Mentre Byzas e i suoi compagni navigavano sul Bosforo, nel 657 a.C., notarono sulla costa asiatica la piccola colonia di Calcedonia (l’attuale Kadıköy) e, volgendo lo sguardo a sinistra, videro lo splendido porto naturale del Corno d’Oro (Haliç) sulla sponda europea. ‘Gli abitanti di Calcedonia devono essere ciechi per aver scelto quella sponda’ si dissero, decidendo quindi di stabilirsi sulla riva opposta, nella località di Lygos, dove fondarono un nuovo insediamento che chiamarono Bisanzio. Bisanzio si sottomise spontaneamente a Roma e combatté al suo fianco per secoli, ma commise l’errore di schierarsi dalla parte sbagliata durante una guerra civile. Il vincitore, Settimio Severo, rase al suolo le mura della città e la privò dei suoi privilegi nel 196 d.C. Quando l’ira di Settimio Severo si fu placata, ricostruì la città e la battezzò Augusta Antonina. Dopo la morte di Teodosio II, nel 450, vi fu un avvicendarsi di imperatori, fra cui 29 l’ambizioso Giustiniano (regno 527-65). Tre anni prima di salire al potere, Giustiniano aveva sposato Teodora, un’ex cortigiana di grande intelligenza e tenacia. La coppia reale s’impegnò per rendere ancora più bella Costantinopoli, facendovi costruire maestosi palazzi, fra i quali la famosa Aya Sofya, eretta nel 537. I grandiosi progetti architettonici di Giustiniano e le continue guerre di riconquista finirono però per prosciugare le casse dell’impero, che dopo il suo regno non fu mai più così vasto, ricco e potente. Gran parte del patrimonio architettonico dell’antica Costantinopoli si è conservata fino ai giorni nostri, compresi palazzi, chiese, cisterne e l’Ippodromo. Rimane molto più di quanto si possa immaginare: basti pensare che ogni nuovo scavo porta alla luce dalle viscere del moderno centro cittadino antiche strade, mosaici, gallerie, reti idriche e fognarie, abitazioni e palazzi pubblici. Il sultano ottomano Mehmet II, divenuto noto come Fatih, ossia ‘il Conquistatore’, salì al trono nel 1451 e subito lasciò la sua capitale, Edirne, per andare a conquistare la gloriosa città bizantina. Nel volgere di appena quattro mesi, Mehmet sovrintese alla costruzione della Rumeli Hisarı, la grande fortezza sulla sponda europea del Bosforo, e al restauro dell’Anadolu Hisarı, fatta erigere mezzo secolo prima dal suo bisnonno, Beyazıt I. Insieme, queste due fortezze controllavano il punto più angusto dello stretto. I bizantini, tuttavia, avevano chiuso l’imbocco del Corno d’Oro con una pesante catena, in modo da impedire alle navi ottomane di passare e di attaccare poi le mura della città da settentrione. Senza perdersi d’animo, Mehmet schierò le sue navi in un’insenatura (nel punto in cui oggi sorge il Palazzo Dolmabahçe) e di qui le trasferì di notte, via terra, per mezzo di rulli su per la valle (nella zona dove oggi si trova l’Hilton Hotel), per poi calarle sul versante opposto del Corno d’Oro, presso Kasımpaşa. Cogliendo di sorpresa i difensori bizantini, in breve tempo il sultano prese il controllo del Corno d’Oro. L’ultimo grande ostacolo alla conquista di Costantinopoli era rappresentato dalle possenti mura del lato occidentale. Per quanto i cannoni di Mehmet le colpissero, i bizantini riparavano i danni durante la 6 66 6666 666666 666 66 666 6 66 66 6666 6 666 666 66 6 6 66 6 6 666 66 1 1 1 1 w 1 1 1 1 # Topkapı ¤ 1 Ad na TOPKAPI n M şa Ca d en de Pazartekke re s Ca Emniyet- d Fatih i en kd l ad zC ß # BEYOĞLU # (H al iç) # Sishane ¡ ¡ # Sishane # ¤ GALATA Atatürk Bridge (Atatürk Köprüsü) UNKAPANI ZEYREK d Ca İstik rn d BEYCEĞIZ Pa # Topkapı ¡ ÇARŞAMBA d Ca lim e zS vu Ya FATIH Fatih Mosque Ca SULUKULE Ho FENER Orthodox Patriarchate DERVIŞ ALI 1 en l w 1 1 ld Ü # Ecumenical Bu 1 w Tünel Sq (Tünel Meydanı) KARAKÖY #¤ Tünel (Karaköy) ¤ # Karaköy Galata Bridge # (Galata Köprüsü) Rüstem Paşa # 9 # Mosque # # # Eminönü ¤ # EMINÖNÜ 1 ÇAPA Tu 1 rg ÇapaSirkeci ¤ # £ # ut AKSARAY MERCAN Şehremini Öz ¤ Sirkeci SÜLEYMANIYE al # TAŞKASAP Train Station Ca Grand Bazaar Fındıkzade d( ŞEHREMINI BALABAN Aksaray 0 0 # ¤ 6 # M # 0 0 il l ¤ AĞA Gülhane # ¡ 0 00 00 00 et Haseki Laleli- 00000000 # C ad ¤ 000000 ALEMDAR Aksaray ) Üniversite # ¡ Kizile lm a Cad Altımerm er Cad SILIVRIKAPI Ho rho rC ad A w # ¤ KOCAMUSTAFAPAŞA BELGRATKAPI Y us cam Ko HASEKI # ¤ Yusufpaşa d Ca şa Pa a f ta CERRAHPAŞA ad le C icu d e # Mustafa £ Paşa To Atatürk International Airport (13km) ‚ 6 1 1 1 1 w 1 1 1 1 1 Topkapı 1 1 Mezarlığı 1 1 Go # ürk 1 1 1 1 1 HIZIR ÇAVUŞ 1 zi 1 1 1 1 1 DRAMAN At at 1 1 1 1 1 1 4 Chora Church # 1 1 1 v Fe 1 1 Şehitligi 1 1 1 1 1 1 KASIMPAŞA TEPEBAŞI Ha liç 1 1 1 1 v. cartina Beyoğlu e dintorni (p62) ad 1 1 1 1 1 1 1 EDIRNEKAPI 1 1 be ri C 1 1 1 in BALAT 1 1 wEdirnekapı 1 1 AVCI BEY 1 1 1 nM 1 1 1 1 1 PIYALEPAŞA ulta 1 1 1 1 1 w ‚ 1 1 1 hS 1 1 Ca ar di ti Fa 1 1 1 Ka d Ca 1 1 1 1 1 To Big İstanbul 1 1 1 Bus Station (6km) BALIKHANE 1 KULAKSIZ d ha HASKÖY M Koç Müzesi ta ala d G ge Ol Brid ad yC ara 1 1 # A yv an s 1 AYVANSARAY 1 1 1 NIŞANCA 1 â # # Rahmi a d KURTULUŞ 1 1 ne EYÜP eC Eyü # an pS ult an Bu l Ku mb ara h Fes TOPÇULAR 1 1 1 1 HALICIOĞLU lal SÜTLÜCE # Piyal e # ¤ Eyüp Sultan ß # Mosque & Tomb Paşa Bulvari OKMEYDANI # Yedikule £ SAMATYA Kennedy Ca e # 00 # ¤ # ¤ NIŞANCA 0 0 0 00 0 0 00 00 0 0 #0 ¤ 000¤ 0 0 # 00 00 0 00 0 Beyazıt- Kapali Çarsı YENIKAPI Türke li Ca v. cartina d # Quartiere dei bazar Kumkapı £ Yenikapı (p52) £ # Sultanahmet Çemberlitaş SULTANAHMET ) hil Y o l u d (Sa 1 km 0.6 miles Sea of Marmara (Marmara Denizi) Il meglio di İstanbul 1 La scoperta del 3 L’ambiente informale 2 La vista magnifica dello 4 Gli straordinari mosaici e sontuoso Palazzo Topkapı (p42) skyline da un bar panoramico (p94) # ¤ e chiassoso di una meyhane (taverna; p90) di İstanbul affreschi bizantini nella Chiesa di Chora (p57) 5 La traversata in traghetto lungo il Bosforo o il Corno d’Oro (p69) 6 Un giro tra la calca perdendo il senso dell’orientamento nel 666 66 666 66 6 66 666 66 6 6 66 66 66 666 66 66 6 66 66 66 66 66 66 66 6 66 6 66 6 66 6 l Barbaro s Bu VIŞNEZADE Spo r Cad BEŞIKTAŞ YILDIZ d a aş C şikt d Be a eC # hç ba a Çir Do lm a ¤ # Taksim d Ca # Kabataş şa Lim an Fındıklı FINDIKLI HATUN d SELMAN AǦA ak Ca 1 i P1 n a # ÜSKÜDAR el1m 1SOLAK 1 S 1 1 T HACI SINAN ad MEHMET fendi C a d Se lami Al i E INKILÂP ¤ # Doğanc ıl a rC Sah il Yo l o Kız á Kulesı # SALACAK Ü d Tophane H 1 1 1 1 1 ARAKIYECI 1 1 HACI1CAFER 1 1 1 1 HAREM 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 To Sabiha Gökçen International Airport (38km) d HAYDARPAŞA Haydarpaşa Train Station ghilè con la gente del posto in una tradizionale çay bahçesi (sala da tè all’aperto; p93) 9 Lo shopping nelle trafficate vie di negozi nella £ # # Cad s) Island 8 Bere il tè e fumare il nar- Rihtim rinces alar (P To Ad in una nuova galleria d’arte contemporanea (v. lettura p65) 1 1 1 1 Ca iye Tibb £ # Cankurtaran 1 1 1 1 d 1 1 1 1 1 1 1 Karaca 1 1 Ahmet 1 1 1 1 1 1 Ca 1 1 1 1 1 oy 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 7 Le opere d’avanguardia 1 1 1 1 1 1 1 ks pA SELIMIYE1 1 1 1 yü Harem Otogar 1 1 1 1 rE › # 1 1 1 kto # Topkapı 1 # Palace TOYGAR Ka HAMZA rt al Ba ba Cad Do arem -H lu ar hil Yo skü d Sa alk IHSANIYE v. cartina Sultanahmet e dintorni (p34) labirintico Gran Bazar (v. Itinerario a piedi p60) ı Pa HACI HESNA CIHANGIR ¤ # Ca ile r Sır ase lv KABATAŞ ad Bosphorus (Boğaziçi) GÜMÜŞSUYU ¤ # ¤ # nC ğa Taşlık Park Taksim ¡ # Cad Nüzhetiye Ca d er e Do lap d d Ca Maçka Park ELMADAĞ DOLAPDERE ORTAKÖY v. cartina Ortaköy e Kuruçeşme (p66) Yıldız Park i s ru ziç ho ğa sp Bo ü) Bo ge ( rüs id öp Br K Kadırgala r î # Vehbi Koç American Hospital NIŞANTAŞI Ka lıpç ı Sk Maçka Cad Osmanbey Cad C umhuriyet Cad BOZKURT ‚ ¡ # # KADIKÖY zona del Bazar delle Spezie, senza trascurare di visitare la piccola ma splendida Moschea di Rüstem Paşa (p51) İstanbul notte e, la mattina successiva, il giovane 32 e impetuoso sultano si ritrovava al punto di partenza. Infine, Mehmet ricevette un’utile proposta di un costruttore di cannoni ungherese di nome Urbano. Questi era giunto a Costantinopoli per aiutare l’imperatore bizantino a difendere la cristianità dagli infedeli ma, avendo scoperto che le casse dell’impero erano ormai vuote, non ci mise molto a lasciare da parte le proprie convinzioni religiose e a offrire invece al sultano di costruire il più grande cannone che si fosse mai visto. Mehmet accettò la proposta con entusiasmo: la nuova e potente arma fece breccia nelle mura, consentendo agli ottomani di entrare nella città. Il 28 maggio del 1453 fu sferrato l’attacco finale e la sera del 29 i turchi avevano ormai il pieno controllo della città. L’ultimo imperatore bizantino, Costantino XI Paleologo, detto Dragases, morì combattendo sulle mura. İSTANBUL Considerandosi il successore dei grandi imperatori Costantino e Giustiniano, Mehmet il Conquistatore cominciò subito a ricostruire la città e a favorirne il ripopolamento. Scelse l’imponente promontorio di Punta del Serraglio come sede del suo sfarzoso palazzo, il Topkapı, e fece inoltre riparare e irrobustire le mura di Teodosio. Nell’arco di poco tempo, İstanbul divenne il fulcro amministrativo, commerciale e culturale del suo impero in espansione. Il forte impulso allo sviluppo edilizio dato da Mehmet perdurò con i suoi successori, in modo particolare durante il regno di Solimano il Magnifico e grazie al contributo dell’architetto di corte, Mimar Sinan (p68). A loro si deve la realizzazione di una parte cospicua delle opere realizzate a İstanbul. La città fu impreziosita dagli edifici commissionati dal sultano e dalla sua famiglia, dalla corte e dai gran visir. Tra questi figura anche la moschea più imponente e sontuosa, la Süleymaniye (1550). Anche i sultani che succedettero a Solimano fecero erigere moschee e, nel XIX secolo, lungo il Bosforo sorsero numerosi palazzi, tra cui il Dolmabahçe. Con l’espansione dell’impero ottomano, che arriverà a inglobare il Medio Oriente e il Nord Africa, oltre a una metà dell’Europa orientale, İstanbul divenne un favoloso crogiolo di nazionalità, nelle cui strade si poteva sentire parlare non soltanto turco, ma anche greco, armeno, ladino, russo, arabo, bulgaro, romeno, albanese, italiano, francese, tedesco, inglese e maltese. Tuttavia, quella che ai tempi di Solimano era stata la città culturalmente più avanzata del mondo, alla fine decadde insieme all’impero ottomano, tanto che nell’Ottocento aveva ormai perduto gran parte del suo passato splendore. Ciò nondimeno, la metropoli continuò a essere considerata la ‘Parigi d’Oriente’ e, proprio per essere all’altezza di questa fama, nel 1883 fu collegata alla capitale francese dal primo grande treno di lusso internazionale, il famoso Orient Express. La campagna intrapresa da Mustafa Kemal (detto Atatürk) dopo la prima guerra mondiale, per il riscatto e l’indipendenza nazionale, venne diretta da Ankara. Al momento di fondare la Repubblica Turca, Atatürk decise di lasciarsi alle spalle il retaggio imperiale di İstanbul e stabilì il suo nuovo governo ad Ankara, città non esposta alla minaccia delle cannoniere. Privata del suo ruolo di capitale di un grande impero, İstanbul perse gran parte del suo prestigio e delle sue ricchezze. Le vie e i quartieri caddero in declino, le infrastrutture non vennero più potenziate né sottoposte a manutenzione e praticamente cessò qualsiasi forma di sviluppo economico. Questo stato di cose si è protratto fino agli anni ’90, quando la città ha iniziato a vivere una sorta di rinascita. Da quegli anni in avanti i trasporti pubblici sono stati ammodernati e continuano a essere migliorati, i sobborghi sono stati riqualificati e accanto ai corsi d’acqua sono stati creati nuovi parchi. Dopo che İstanbul ha ottenuto il titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2010, sono stati messi in cantiere altri ambiziosi progetti e molti dei più importanti edifici cittadini hanno beneficiato di minuziosi lavori di restauro. Altrettanto notevole è stata la trasformazione culturale di İstanbul. Gli squallidi locali di Beyoğlu sono stati rimpiazzati da originali caffè, bar e studi di artisti, che hanno trasformato questa zona di periferia in un animato luogo di ritrovo bohémien. Sono stati inaugurati musei e gallerie d’arte, come l’İstanbul Modern, il Santralİstanbul, il Pera Müzesi e il Sakıp Sabancı Müzesi, che presentano al mondo l’arte contemporanea turca. Il panorama della musica dal vivo è letteralmente esploso, tanto che oggi İstanbul è rinomata per la sua musica creativa e piena di energia, che si avvantaggia anche dell’originalità conferitale dall’incontro 1 Che cosa vedere Lo stretto del Bosforo, che separa il Mar Nero dal Mar di Marmara, divide anche l’Europa dall’Asia/Anatolia. Sulla sponda occidentale, l’İstanbul europea è ulteriormente divisa dal Corno d’Oro in Città Vecchia (nota anche come penisola storica) a sud e Città Nuova a nord. In prossimità della punta della penisola storica si estende il quartiere di Sultanahmet, il centro del sito di İstanbul dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. È qui, infatti, che si concentra buona parte dei luoghi più celebri della città, tra cui la Moschea Blu (Sultan Ahmet Camii), Santa Sofia (Aya Sofya) e il Palazzo Topkapı (Topkapı Sarayı). La zona adiacente, dove si trovano alberghi per tutte le tasche, si chiama in realtà Cankurtaran, ma se chiederete di ‘Sultanahmet’ quasi tutte le persone del posto capiranno che cosa intendete. Da Sultanahmet, risalendo il famoso viale Divan Yolu s’incontra il Gran Bazar (Kapali Çarşı), a nord del quale sorge la Süleymaniye Camii, la moschea che corona uno dei sette colli della Città Vecchia, e più avanti si trovano i Quartieri Occidentali. In discesa rispetto al bazar c’è il Corno d’Oro, con il caotico nodo dei trasporti di Eminönü. Attraversato il Ponte di Galata (Galata Köprüsü) da Eminönü si raggiunge Beyoğlu, sulla riva settentrionale del Corno d’Oro. Qui si trovano alcuni dei migliori ristoranti, negozi, bar e locali notturni della città, nonché Piazza Taksim, il cuore della ‘moderna’ İstanbul. Fra i sobborghi più eleganti della città vi sono Nişantaşı e Teşvikiye, a nord di Piazza Taksim, e i quartieri lungo il Bosforo, in particolare quelli che si trovano sulla sponda europea. Ciò nonostante, molti abitanti della città preferiscono risiedere nella parte asiatica. Üsküdar e Kadıköy sono due delle zone più frequentate della parte asiatica, raggiungibili con una breve traversata in traghetto da Eminönü oppure in automobile 33 attraversando il Ponte sul Bosforo. L’otogar (stazione degli autobus) di İstanbul è situata a Esenler, circa 10 km a ovest del centro cittadino, mentre l’aeroporto principale della città, l’Aeroporto Internazionale Atatürk, si trova a Yeşilköy, 23 km a ovest di Sultanahmet; uno scalo più piccolo, l’Aeroporto Internazionale Sabiha Gökçen, sorge 50 km a sud-est. Le due stazioni ferroviarie più importanti sono attualmente quella di Haydarpaşa, vicino a Kadıköy, sulla sponda asiatica della città, e la stazione di Sirkeci, a Eminönü. SULTANAHMET E DINTORNI Probabilmente non sorprenderà sapere che molti di coloro che visitano İstanbul finiscono per non uscire mai dai confini di Sultanahmet – dopo tutto, poche città al mondo possono vantare una simile concentrazione di siti interessanti, negozi, alberghi e ristoranti a pochi passi l’uno dall’altro. Aya Sofya MUSEO (cartina p34; %0212-522 0989; Aya Sofya Meydanı, Sultanahmet; interi/under 6 TL20/gratuito, guida ufficiale per 45 min TL30-50; h 9-18 mar-dom mag-ott, fino alle 16 nov-apr, la galleria superiore chiude 15-30 min prima) Chiamata Sancta Sophia in latino e Agia Sofia in greco, la basilica di Santa Sofia, cioè della Santa Sapienza, è il monumento più importante di İstanbul. L’imperatore Giustiniano aveva fatto edificare Aya Sofya nell’ambito del suo progetto per riportare all’antica gloria l’impero romano. Terminata nel 537, fu la chiesa più grandiosa di tutta la cristianità fino alla presa di potere ottomana, nel 1453. Mehmet il Conquistatore la fece trasformare in una moschea e tale rimase fino al 1935, quando Atatürk la convertì in un museo. Essendo attualmente in corso lavori di restauro (in parte finanziati dall’UNESCO), la cupola è sempre avvolta da impalcature, ma neanche questo riesce a diminuire il piacere di visitare uno degli edifici più maestosi e affascinanti del mondo. Quando per la prima volta mise piede nello straordinario edificio da lui commissionato, quasi 1500 anni fa, Giustiniano esclamò: “Sia gloria a Dio che mi ha giudicato degno di realizzare un’opera simile. Oh Salomone! Ti ho superato!”. Ancora oggi, varcando la soglia e vedendo il magnifico soffitto a cupola che sembra librarsi verso il cielo, İstanbul C he cosa vedere fra Oriente e Occidente. Inoltre, una nuova generazione di artigiani sta ridefinendo e ricollocando i mestieri tradizionali, offrendo così esperienze entusiasmanti e inaspettate per quel che concerne lo shopping. Concludendo, la richiesta della Turchia di entrare a far parte dell’Unione Europea è sostenuta dal fatto che oggi la sua amata İstanbul è una megalopoli cosmopolita e sofisticata, che è riuscita a riconquistare il suo posto fra le città più affascinanti del mondo. M ur ad iy Train # ï £ # Sirkeci i Sk an H ü küm oǧ Me n e gen Sk ÿ # 23 u K # 21 şı a on Şeref Efendi Sk Ca ǧa l CAĞALOĞLU l uY ok Tasvır Sk uş al Ferdi Gökçay Sk Aş # 16 æ ¤ # ú 39 # æ #1 Gülhane Gülhane Park Yolu) İstanbul Archaeology Museums â # â # Imperial Mint â # 12 D Golden Horn (Haliç) Kennedy Cad (Sahil asi Sk İstasyo n Ark H To m are ar üd sk Ü To C Topkapı Palace Court of Janissaries (First Court) æ # 19 â # Topkapı Palace E ü # 42 Seraglio Point e # 00 á # (Saray Burnu) F 666 66666 66666 666 66666 66666 666 66666 66666 66666 66666 # e C Station a # ú 35 eC ad Sirkeci ¤ # SIRKECI iy # y kö dı Ka B ò # e Ca d Nöbeth ire ane Ca İbn # fe n d i Keý 46 d i Cad Kö p rücü S ma k lC ad Ho Eb ca HOBYAR us HOCAPAŞA h su ut ú 36 Ca # N 29 d ad ÿ # ir Sk Şeh ad k ü Cad iye C To Re sa d # kara Cad An et 4 3 2 m id Kö ş inşa hP os tan EMINÖNÜ H a d Şe Ha yhül ı y s r i Efe lam nd iC a Yal ı # Eminönü ¤ m an 1 # # Bosphorus Private Excursion Ferry A d oǧ Ce Ca Sk en av üd H d r ga di Er d k Sultanahmet e dintorni Cağaloğ l u Yokuşu İstanbul Taya Hat un S G 1 4 3 2 200 m 0.1 miles 34 Sk ım lk Sa r t e r Lot i Cad y Cad Klodfarer #7 ÿ #æ 28 i A B C an A r as Fuat Paşa eS k á # Di Mosque ÿ # SULTANAHMET zd Üç 26 Blue ar á # 13 ler i ye Mosque Sk 15 Çe á # şm ß # 14 es M iS 7 eh Tav k m et P â # uk aş a S 11 Dm eS # 48 þ v. cartina k irc Sultanahmet p40 Re 49 # þ kþ ş it Sk 50 S # nt lbe #47 Kasap Osma a ki d þ n Sk N Ca k ya Kaleci Sk sof ni S a y me # 25 ÿ kA ğir çü KÜÇÜK A k bıy ık D e ü k K S AYASOFYA lu 8 oğ O y u n c u Sk ır# 45 v. cartina Quartiere C ay ü Pharos dei bazar p52 Lighthouse ä #6 ä # ım an Ök Işık Sk te m Cad 44 Çatal Ç e şm 31 # û ü # 40 ú # C a fe az aa 6 k eS ALEMDAR 41 # û Alemdar Cad k ey d d Sk K en ne d Camii a yC #9 æ ci te es d D a (S ı Sk k k Ha ve yS A k r Ke n Ye n igü ß # Akbıyık Ca Sk 8á # e #33 ú â #2 So 4 ǧu æ kç# eş m ÿ #30 Aya # 34 # 32 ú ú â # Sofya # æ Basilica # 27 20 # ÿ Divan Yolu (O Cistern rdu) Cad 38 ú #û ¤ # # # 43 Galeri þ # 22 Sultanahmet ß #3 Kayseri # ï ô # Sultanahmet Park 10 #ä # 17 #ò 5æ BINBIRDIREK # æ Pi Museum of Turkish ò # & Islamic Arts ä # 18 â # ß # Te # Hippodrome æ Keçecizade rzih ta B ÇEMBERLITAŞ ay k ıS da n m At Ca an ı ey m At n hi l ) E Sea of Marmara (Marmara Denizi) £ # Cankurtaran CANKURTARAN ( F Bosphorus (Boğaziçi) 66666 6 66 66666 6666 66 66666 666 66666 666 66 Ca d Babı Ali k da rS rb e Tü Ca d kü ß # Cad 5 kö ş Al 37 # #ß ÿ ğ ü 24 sö r i ye Sk r gü tlu Ku Cad bıyı Ak k it k h Şe ra n k ur ta eS Sk an rka pı Pe h yk ha hı re ) d Ca lu Ye a Cad Yo an t ba kpaş İsha n İstanbul C he cosa vedere # ú G 35 8 7 6 5
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